sabato 25 gennaio 2014

Clonare computer e installazioni multiple via IPXE

Lo scorso giovedì abbiamo sperimentato una tecnica molto interessante, che permette di clonare il contenuto di un computer su più macchine, collegate tramite la rete.

L'idea nasce dall'arrivo di 6 portatili destinati ai bambini del CoderDojo che - per un motivo o per l'altro - non hanno modo di presentarsi ai nostri incontri periodici con un portatile.

In particolare sono tutti Acer con processore Centrino 1 con frequenza tra 1.5 e 1.7 ghz; alcuni montano 512mb altri 1gb di Ram. Non sono certo recentissimi, ma con il sistema operativo giusto sono ancora perfettamente utilizzabili per i nostri scopi.

Dopo un paio di test con Windows XP, anche se opportunamente alleggerito sfruttando nLite, le prestazioni lasciavano parecchio a desiderare. Siamo però passati a LUbuntu, una versione leggera dell'arcinota distribuzione Linux. Il risultato è stupefacente !

Creiamo così l'immagine della macchina utilizzata come test, sfruttando Clonezilla 1.2.
Questa versione non recentissima non ha avuto problemi con queste macchine vecchiotte.

Abbiamo poi salvato il file su una chiavetta, per comodità.

Avviamo poi Clonezilla Server sulla macchina che farà da "master".

Qualche inciampamento con la scheda nVidia che equipaggia il computer ci costringe alla modalità testuale.


Avviamo con il comando

sudo ocs-srv-live start

che ci presenta una schermata di configurazione. Pur avendo un filesystem btrfs sulla nostra macchina di test non ci sono difficoltà a visionare le partizioni, ma per sicurezza utilizziamo la chiavetta.

Selezioniamo restore disks tra le numerosi opzioni.

Poi si sceglie di montare la chiavetta in /home/partimage per ripescare così il file immagine.

Non ci rimane che selezionare multicast come metodo di clonazione, dichiarare il numero di macchine da clonare, impostiamo inoltre anche il reboot automatico dei cloni.

Passiamo quindi ai vari portatili, impostiamo a livello bios il boot da rete.

Il nostro server invia via pxe una versione live di Clonezilla e tutto funziona in modo automatico (un portatile ha la luminosità dello schermo bloccata al minimo, ma per il resto funziona...).

Consiglio di utilizzare un apposito switch per questa operazione, restando quindi sconnessi da eventuali reti locali. Il tutto è bidirezionale, nello stesso modo infatti sarebbe possibile prelevare le immagini dei computer connessi e salvarle sul server.

In meno di 3 minuti la distribuzione è perfettamente clonata e tutti i 6 computer sono pronti per il prossimo CoderDojo !

giovedì 23 gennaio 2014

Slot Car Mercedes Safety Car, Ultimaker e stampa 3D

Siamo ormai in dirittura di arrivo con il nostro ambizioso progetto: stampare una Slot Car in scala 1:43 per la nostra pista Carrera Digital.

Riassumo in 10 passaggi:

1. Scarichiamo il file da internet: http://sketchup.google.com/3dwarehouse/details?mid=b392174ccfba39c6ba40136526459ee&prevstart=0

Inizia così un lungo lavoro di verifica ed ottimizzazione del sorgente:

Grazie alla pazienza di Michele si ottiene un ottimo file pronto per la stampa....

2. La nostra fidata Ultimaker inizia a stampare utilizzando il PLA nero più economico, acquistato on-line:

Cominciamo bene, superata qualche disavventura ed un clamoroso tentativo infruttuoso, il modello grezzo è pronto:

3. Rifinitura delle bavette dalla carrozzeria e rimozione dei supporti interni, necessari per sostenere il cofano ed il tetto durante il processo di stampa:

Il materiale sprecato sembra molto, ma in realtà è veramente sottilissimo e molto "rarefatto" rispetto al modello vero e proprio che risulta sorprendentemente solido e compatto.

4. Progettazione con SketchUp del telaio e stampa, totalmente autoprodotto:

Seguiti da qualche saggio intervento di pulizia e modifiche a posteriori:

5. Si passa poi a disegnare ed a stampare i cerchioni:

Il primo tentativo non ci soddisfa, a causa di qualche bug nell'interpretazione del disegno 3D da parte del programma che effettua lo slice.

Il secondo tentativo è decisamente meglio !

6. Realizzazione dei pneumatici, utilizzando pezzo di gomma, un dremel e tanta pazienza.


7. Stuccatura e decori estetici:

Si inizia con il colore di fondo, senza fare economia di mani di vernice....

Poi arrivano i dettagli. La resa dal vero è decisamente più convincente che in foto....

8. Luci: è un argomento complesso, perché osiamo tentare una riproduzione il più fedele possibile alla realtà, il che ci porta ad un numero totale di 10 LED !

Ecco il primo tentativo:

Non è perfetto, inoltre è leggermente troppo grande, ma è un punto di partenza piuttosto convincente.

Notevole l'effetto dei diversi colori:


9. Accoppiamo telaio e carrozzeria, dopo un attento lavoro di dremel per ricavare spazio per il motore elettrico ed il chip digital (che dobbiamo ancora realizzare).

Utilizziamo le spazzole ed il pin originale Carrera:

Fissiamo il tutto con 2 viti autofilettanti. Siamo finalmente pronti !

10. Ecco il primo test su strada:


C'è ancora un bel po' di lavoro da fare, ma ci siamo parecchio divertiti.
..... Ed è quello che conta !

domenica 19 gennaio 2014

CoderDojo Pavia: sesto incontro

Ieri si è svolto il sesto incontro della nostra iniziativa dedicata ai più piccoli, dando ufficialmente il via al programma 2014, dopo la pausa per le feste.

Come già sperimentato con successo durante lo "speciale Natale", abbiamo suddiviso i 24 partecipanti in due gruppi. I 18 più giovani (dai 7 ai 10 anni) assieme a qualche nuovo arrivato, sono stati guidati da Laura alla scoperta di una tecnica di programmazione molto utile nei giochi: lo scrolling.

L'idea è mantenere il nostro intrepido cavaliere al centro dello schermo, creare uno sprite che rappresenta il terreno e fare scorrere questo a destra o a sinistra.

Il codice relativo al nostro eroe invece si occupa di gestire, come abbiamo già avuto modo di imparare in un precedente incontro, la forza di gravità e la funzione legata al salto.

I 6 più grandi, di età compresa tra gli 11 ed i 13 anni, hanno trovato posto nella sede di comPVter dall'altra parte del cortile.
Si sono impegnati nella costruzione di questa tecnica "alla cieca", imparando a scoprire da soli, con solo qualche traccia abbozzata su un foglio.

Non è stato facile per loro, il pair programming non è certo banale né istintivo e la condivisione dei listati è arrivata solamente verso la fine dell'incontro.

A fine giornata hanno potuto portare all'attenzione dei compagni i loro sforzi, meritandosi un caloroso applauso.

Ancora una volta è stata una esperienza molto positiva, sia per i mentor che hanno avuto modo di divertirsi ed apprezzare i notevoli passi avanti, sia per i ragazzi che hanno accolto con grande entusiasmo la ripartenza delle nostre attività.

Durante la pausa merenda abbiamo lanciato alcune idee per i prossimi appuntamenti.
Il prossimo incontro si prospetta decisamente più giocoso, introdurremo alcuni concetti più a basso livello, creando una rete che unisca tutti i computer. Ci divertiremo poi con un lan-party sfruttando le potenzialità di Minetest,  un gioco gratuito molto simile a Minecraft, ma decisamente più leggero in termini di risorse hardware, in modo da poter sfruttare le nostre macchine "di recupero".

In primavera invece ci avventureremo verso nuovi orizzonti con Scratch 4 Arduino, porteremo i nostri ragazzi verso il mondo dei micro controllori facendo lampeggiare led, muovere qualche servo comando e - sulla base del loro entusiasmo - ci orienteremo alla costruzione di un piccolo e semplice robottino programmabile....

venerdì 17 gennaio 2014

Board game on video game: Frogger

Inizio una nuova serie di post in cui vi racconto, di volta in volta, un gioco in scatola basato su un videogame famoso.

Non aspettatevi, almeno per ora, recensioni di giochi moderni ! La "vena vintage" ha sempre la priorità.

Ecco il primo, prodotto da MB e datato 1983 :
Basato sull'intramontabile Frogger, è caratterizzato da semplici regole.
Un bel tabellone colorato ricorda abbastanza bene lo schermo dell'intramontabile videogame.

E' necessario inserire dei separatori in plastica per delimitare le aree, creando così le caselle che le nostre intrepide ranocchie dovranno attraversare.

Questa operazione va fatta con cura ed attenzione per non rompere i piedini e non rovinare il cartone attorno ai fori.

Le pedine delle ranocchie sono ben realizzate, anche se piuttosto stilizzate e paffutelle. I tronchi e le auto mi lasciano graficamente un poco più perplesso.

Il dado riporta un 1, due 2,  un 3, un simbolo della rana ed un simbolo del tronco.

I giocatori si sfidano cercando di raggiungere l'uno la palude di partenza dell'altro, attraversando, come nel gioco originale, una trafficata strada ed un fiume su cui scorrono insidiosi tronchi.

Le regole sono semplicissime: tirando il dato a turno i giocatori scelgono se muovere una delle proprie rane, un tronco o un'auto nel tentativo di spiattellare l'anfibio avversario.  Ad esempio realizzando un 3 è possibile spostare di due caselle una propria rana e di una sola casella un auto di qualsiasi colore, o altre combinazioni di mosse, rispettando in somma il punteggio totale.

Se esce tronco è possibile ribaltare appunto un tronco a scelta, per far apparire o per nascondere all'avversario una preziosa mosca, che se catturata da una rana, la fa avanzare di due caselle oltre al tiro realizzato.

Il simbolo della rana farà invece avanzare di due caselle tutte le rane in gioco (avversario comprese).

Chi riesce a portare per primo le due rane del proprio colore nella palude avversaria avrà vinto la partita.
Le rane investite da un tronco o da un'auto vengono teletrasportate alla propria partenza, fate quindi attenzione !

Evidentemente, pur non essendo un gioco dal notevole spessore, è piuttosto divertente, colorato, veloce ed adattissimo a bambini di ogni età.

Se queste poche righe vi hanno invece riacceso la voglia di fare una partita al Frogger vero, non vi resta che cliccare su questo link !

lunedì 13 gennaio 2014

Nuovi materiali per la stampante 3D !

Seguendo l'elenco dei nostri buoni propositi (vedi post precedente), inizio a rendicontare il primo punto.

Eccomi quindi a presentare i nuovi materiali:

Al centro c'è il nostro fidato PLA, anche se sembra un po' metallico, non fatevi ingannare, è il flash.
Invece molto più intrigante è il "finto legno" sulla sinistra. Finto, ma non troppo, sembra che l'80% del materiale che compone questo costoso filamento sia proprio legno...

Molto economico è invece il PET trasparente (omino a destra). La trasparenza non è al 100% perché il nostro robottino, che usiamo ormai come "prova di stampa", ha un riempimento con pattern a quadri. Sarebbe bello fare una specie di vaso per apprezzare le caratteristiche distintive di questo filamento.

Pensavate forse che la nostra nerditudine si potesse accontentare di così poco ? Certo che no ! Eccoci quindi al lavoro con qualche cosa di più "intrigante":

Esatto... è proprio un Tie Fighter Advanced X1. Credo che nessun lettore di questo blog possa ignorare il nome del pilota: nientepopodimenoche Darth Vader. (se questo nome non vi dice nulla andate subito su questo sito, e fate penitenza).

E' intrigante la tecnica costruttiva (o dovrei dire di conversione ?) di questo modello, è diviso in due pezzi:

Purtroppo ci siamo dimenticati di riattivare la funzione di retraction (una tecnica che inverte la rotazione del motore di spinta del filamento nella stampate 3D, al fine di non lasciare filamenti durante gli spostamenti veloci da una parte all'altra del modello).

Nel giro di poche ore, le due metà sono pronte. E' necessario lisciare con un po' di carta vetrata le tracce lasciate dal raft (la base di appoggio normalmente stampata per garantire una miglior adesione del modello al piano). Poi proviamo a incollare i pezzi con un po' di Attak:

Beh, il risultato è decisamente convincente, ...mi spiace che le foto non rendano giustizia...

Mi stupisce notare come siano visibili (molto più dal vero che in foto) i dettagli attorno al cockpit !
La sfera sembra formata da piccoli e percettibili spicchi, con dettagli più sottili del filamento stesso...

Ormai con il PLA ci sappiamo fare... ma è giunto il momento di mettere alla prova il nuovo materiale:

Eccoci quindi alle prese con un piedistallo, che Michele ha realizzato in pochi minuti con Sketchup.

Come le migliori miniature, la nostra realizzazione merita un bel piedistallo trasparente.

Ecco fatto ! Un piccolo forellino realizzato nella plastica del modello assicura un sufficiente appoggio, lasciando anche un minimo di possibilità di orientamento del modello.

Ora si potrebbero scaricare altri modelli 3D e realizzare un bel boardgame ambientato nell'Universo di Star Wars !

lunedì 6 gennaio 2014

Buoni propositi per il 2014

Questo nuovo anno si preannuncia molto interessante, le attività del gruppo crescono  a dismisura.

Di pari passo cresce il numero delle persone che ruotano attorno al nostro progetto: siamo oltre 10 volte tanto rispetto alle tre o quattro persone che frequentavano un'unica stanza negli spazi che sono poi diventati la nostra sede.

Lo scorso giovedì, oltre a numerosi nuovi ospiti e qualche volto che mancava da tempo, abbiamo tirato un po' le somme e ci siamo presi degli impegni per vedere di concludere alcuni progetti ed aprirne di nuovi.

Stampa 3D risolto qualche inciampamento dovuto all'attrito nel tubo, presto si arricchirà di nuovi materiali: il trasparentissimo PET, la strabiliante gomma sintetica con un coefficiente di dilatazione del 700%, l'esteticamente incredibile legno.

Scanner 3D per cementare ulteriormente l'amicizia con spaziogeco abbiamo deciso di acquistare assieme a loro uno scanner già pronto e procedere poi alla realizzazione di qualche cosa di autoprodotto successivamente.

Bromografo nato e realizzato velocemente grazie all'intraprendenza di Michele, questo progetto è quasi pronto. Racconterò sul blog i dettagli con foto passo passo.

Macchina CNC poteva forse mancare una macchina a controllo numerico ? Certamente no ! Ecco quindi un "progettone" che ci vedrà impegnati a realizzare un sistema a due assi e mezzo seguendo i progetti di Pierangelo.

Anche se guardiamo sempre con più interesse il mondo dei FabLab, comPVter ha nel suo DNA il retrogaming ed il retrocomputing ecco allora il nostro proposito di proseguire con:

Paolo64 il montaggio di questa macchina basata su Z80 ci ha accompagnato per un bel numero di "primi giovedì del mese". Ma grazie a Gabriele ora vedrà presto la luce nella sua forma definitiva.

CX80 ecco un altro esempio, grazie ad un amico lontano abbiamo tutti i componenti. Appena terminato il primo computer autocostruito, ci dedicheremo al secondo.

Wiki semantico abbiamo la necessità di fare ordine e di partire alla grande con nuove funzionalità per rendere attuale ed intrigante il nostro wiki. Nulla ci pare più azzeccato delle estensioni semantiche ! Simone troverà spazio tra i suoi impegni cartografici per guidarci in questa avventura.

Cabinato Mame dopo il magnifico mini-cabinato Dragon's Lair di Marco, è arrivato, grazie a Pierangelo, in dono per Natale un bellissimo cabinato Magnum zeppo di giochi Mame con un frontend spettacolare. Un oggetto simile sarebbe in grado di annullare la mia vita sociale, resisto a stento dal portalo a casa.

Midway Cruis'n World un secondo cabinato dalle dimensioni importanti, con tanto di sedile e volante, ha faticosamente trovato posto in sede. Serviranno un po' di pazienza e competenza per completare il restauro, ma è veramente impossibile non cogliere questa sfida !

Fate largo alla pista, perché non ci passa neanche nell'anticamera del cervello di smettere di giocare,
ecco quindi alcune cosette che proseguono nella giusta direzione:

Slot-car stampata in 3D siamo agli sgoccioli, la safety car è quasi pronta. Prestissimo un post dedicato alla più divertente realizzazione 3D del nostro gruppo.

Accessori pista proseguono i lavori di Michele per il semaforo e per le strabilianti bandiere di segnalazione in perfetto stile F1. Conoscendo la sua passione per i led ad alta luminosità, preparatevi per gare notturne....

Giocare e basta, dopo un po' annoia, quindi ecco alcuni progetti a carattere scientifico (...beh, non esageriamo !)

Pallone aerostatico stenta un po' a decollare, ma Daniele ha delle ottime soluzioni da proporci per portare in alto questa nostra idea.

Riparazione di uno spettrometro divaghiamo cercando di mettere mano ad uno strumento Perkin Elmer 1600 FTIR, ci sono già buone menti al lavoro, ma saremo costretti ad attendere Maurizio e la sua competenza nella riparazione dei CRT per risolvere definitivamente il problema.

Come se non bastasse questa lista, sappiate che sicuramente mi sono dimenticato qualche cosa.

Non possiamo certo trascurare la preparazione dei prossimi incontri CoderDojo fermi solo in attesa della fine delle vacanze natalizie.

Inoltre bolle in pentola l'idea di rifare qualche esposizione, ma questo è presto per parlarne...