venerdì 31 maggio 2013

Slotcarduino: ci siamo !

Chiudiamo il mese con un ultimo post sul nostro divertente progetto che vede coinvolta una pista Slot Car e l'Arduino.

Una millefori accoglie da un lato il display 16 x 2 e 5 led che simulano un semaforo stile F1, dall'altro una Arduino duemilanove.

Un potenziometro lineare 10k sostituisce il controllo originale, l'Arduino modula in PWM la velocità della macchina. Sull'oscilloscopio è rappresentata l'onda quadra corrispondente al valore 215 su 255.

Qui invece siamo a 10 su 255, le ruote iniziano a girare... è tempo di divertirsi.

Abbiamo imbastito un piccolo circuito, sfruttando dei pezzi di recupero piuttosto malconci:

E' più che sufficiente per mettere alla prova le nostre doti di piloti, non è infatti semplice tenere l'auto sempre in pista.

La voglia di allungare il circuito ci spinge ad ultimare l'interfaccia autocostruita:

Lavoriamo in parallelo: nell'altra stanza sfruttiamo il trasformatore originale Polistil, diamo corrente e finalmente le nostre auto possono passare da asfalto a sterrato senza problemi !
Non ci resta che stamparne un'altra per chiudere il circuito.

Un piccolo video non riesce a rendere appieno il clima euforico che si respira a bordo pista:

domenica 26 maggio 2013

Interfaccia how-to

Approfittando del sabato piovoso, ho deciso di provare ad ultimare la nostra interfaccia auto-prodotta con la stampante 3D:

Ho iniziato con delle bacchette di acciaio recuperate in officina, tagliate da me su misura.
Mi sono subito reso conto però che il diametro, pur essendo ottimale per infilarsi nelle sezioni Polistil, non è sufficiente per arrivare a garantire un contatto ottimale con le macchinine, restando troppo infossate.

Mi figlio Luca ha avuto l'idea di utilizzare una reggia in plastica che avvolgeva un pacco di libri appena arrivato da Amazon, così mi sono fatto aiutare.

Fissiamo al tavolo quattro spezzoni con del nastro isolante, avendo l'accortezza di lasciare qualche millimetro tra uno e l'altro.... ma ora ci vuole qualche cosa per renderli conditivi !

Il nastro adesivo metallico sembra fatto apposta, le reggette di plastica forniscono la giusta consistenza al materiale che diversamente sarebbe troppo sottile e delicato.

Premiamo per bene i contorni per avere un riferimento preciso per il taglio.

Troviamo poi una piastra millefori dello spessore adeguato, usiamo il bordo di questa per piegare a C il nostro piccolo esperimento.

Entra a fatica, ma sebra dell'altezza perfetta. Procediamo con i restanti quattro:

Il risultato sembra buono, proviamo ad utilizzare dei pezzettini di nastro per assicurare i contatti tra le due sezioni differenti, ma il risultato finale lascia un po' a desiderare....

Con il tester misuriamo la conducibilità da una sezione all'altra, solo il binario con gli inserti maschio conduce perfettamente, i restanti tre invece non assicurano un passaggio di corrente perfetto.

Siamo arrivati così ad una soluzione "ibrida" che utilizza dei pezzetti di bacchetta lunghi un paio di centimetri e le reggette in plastica ricoperte in nastro adesivo metallico.... insomma, un buon compromesso tra ma mia idea iniziale ed il suggerimento di Luca !

venerdì 24 maggio 2013

Slotcarduino e stampa 3D: interfacce per piste

Ieri sera ci siamo concentrati sul "progetto pista" ovvero la nostra un po' folle idea di rendere più intriganti le piste di tipo Polistil, utilizzando un'Arduino come micro-controllore.

Diciamo "Tipo" Polistil perché non ci limitiamo a raccogliere set di questa notevole marca, vera icona degli anni '80.
Anzi ! Preferiamo concentrare il nostro "smanettamento" a volte un po' invasivo, su riedizioni made in China, meno importanti da un punti di vista storico.
Certo che, se si potessero unire tutti i tracciati che siamo riusciti a recuperare, potremmo arrivare a dimensioni davvero ragguardevoli:

Questo è solo un esempio, frutto di un leggero lavoro di pinza e tronchesino, ancora da pulire per bene e poi testare realmente, ma comunque sufficiente a darci i giusti stimoli a proseguire nell'intento.

In alcuni punti le giunture tra i diversi tipi sono quanto mai rocambolesche, dobbiamo riuscire a fare di meglio se non vogliamo incorrere in notevoli problemi di falsi contatti e dispersioni di corrente.

Il problema è che tra le differenti edizioni variano non solo gli agganci ma anche l'interasse tra i due tracciati, rendendo il tutto purtroppo assolutamente incompatibile. Oltretutto, sarebbe molto bello poter unire sezioni in scala 1:43 ad altre in scala 1:32 !

Iniziamo così a raccogliere le idee ed a effettuare le prime misure. Michele si cimenta con SketchUp ed in pochi minuti ha pronto un file da dare in pasto alla nostra Ultimaker:

Non abbiamo però il tempo di attendere la stampa del pezzo e ci limitiamo ad osservare le prime fasi, lasciando con fiducia la nostra macchina da sola, al lavoro notturno.

Questa mattina ho recuperato il pezzo (quello grigio) che, pur essendo stato progettato con una certa fretta, sembra essere perfetto per unire una mitica sezione della Tonka Polistil Adventure Savana ad una più recente Fiat 500 Abarth, acquistata per pochi euro in un mercatino dell'usato.

Ora rimangono da unire le due sezioni con un lamierino conduttivo, in modo che l'auto riceva corrente durante il passaggio da asfalto a sterrato e poi nulla ci potrà più fermare ! Potremo così costruire la pista più lunga ed incredibile di sempre, coronando così, a distanza di anni lo ammetto, il sogno di tutti noi :-)

domenica 12 maggio 2013

Marzaglia 2013 edizione di primavera

Siamo partiti un po' presto questa mattina, Gabriele ed io. Giusti giusti per arrivare poco dopo le otto alla più bella fiera per gli appassionati di radio, computer vecchi ed oggettistica tecnologica varia.

Il cielo nero non lascia presagire nulla di buono, ma nel giro di poco la situazione meteo volge rapidamente al meglio, permettendoci di lasciare i giubbotti in macchina.

Come al solito la presenza di numerosi amici è subito motivo di gioia, i saluti e gli abbracci allietano immediatamente il mio umore, innescando quel clima magico che solo Marzaglia può vantare.

Lo sferragliante carrellino è più utile come bandiera di riconoscimento che come effettivo mezzo di trasporto oggetti, assieme alla maglietta ed allo zainetto della Sun Microsystem.

Comincio il giro assieme a Gabriele, ma ogni tanto ci separiamo per esplorare al meglio in territorio, per poi reincontrarci a distanza di pochi minuti per segnalare i ritrovamenti.

Quasi subito trovo un iMac di un colore che ci manca, ed effettuo il primo acquisto compulsivo (25 €).
Poi una Sega Master System mi ricorda che la nostra console ha dato qualche avvisaglia di problemi, così per 5 € mi porto a casa un backup. Nello stesso banchetto trovo anche un Nintendo Scope senza mirino nè interfaccia, che rientra nel prezzo.

Raggiungo il top dell'idiozia acquistando un misuratore di velocità giocattolo ed un videogioco a pile a forma di cockpit di aereo. L'immagine sul visore è data da una pellicola retro-proiettata sullo schermo, dando un risultato così brutto da essere fin bello.
2 macchinine radiocomandate Gig Nikko "la nera e la rossa" della serie freccia completano l'acquisto. 10 € sacchetto incluso.
Gabriele acquista e dona al gruppo il mitico Rainbow Runner di Matrox, completo di scatola ed accessori.

Incontro l'amico Giorgio, negli anni fornitore di diverso materiale, questa volta mi lascio tentare da un Grillo Fonillo Texas Instruments. 15 €.

Girovagando incontriamo veramente molte vecchie conoscenze, tra cui il Lucio, super-riferimento per quanto riguarda le inafferrabili "creature nere" di Jobs. Beh, grazie ad un bel po' di email e di sconto, siamo riusciti questa volta ad afferrarne una: NextStation color da sistemare....e presto sarà oggetto di qualche articolo su questo blog.

Proseguono gli scambi, incontro finalmente Riccardo un rappresentate del museo di Prato, a cui lascio una baulata di roba, per la maggior parte Apple, in cambio di una bellissima Lagomarsino Numeria ed una curiosa macchina da scrivere elettronica stenografica Data Management Michela.

Andando e venendo dal parcheggio mi cade l'occhio su una scheda Motorola HC11, completa di manuale ed imballo originale. La richiesta, dimensionata poi a 10 €, permette a questo strano (ed un po' inutile oggetto) di trovare posto nel mio zaino. Poco oltre, difronte al bar, trovo per 3 € una macchina fotografica Kodak Disc Film.

Siamo agli sgoccioli, sia come tempo utile che come disponibilità economica, ma all'improvviso scorgo, in zona bagni, un videoregistratore Sony Umatic VO 5630. La richiesta di 15 € mi convince a sfruttare finalmente il carrellino per portare questo pesantissimo ordigno alla macchina.

Nuzzler ci regala un Amiga 2000 da affiancare al nostro zoppicante esemplare. Vedremo di riuscire così a prepararne uno in perfetto stato.

In compagnia di un sacco di persone, che evito di menzionare solo perchè sarebbe veramente impossibile ricordarli tutti senza trascurare nessuno, ripassiamo per l'ultimo giretto dedicato ai saluti ... quando mi ricordo di un altro videoregistratore, questa volta un Grunding Video 2000 ! Ad una prima richiesta mattutina di 40 €, rimango scandalizzato, ma poi rivolgendomi al padre, scopro che è lo stesso venditore che qualche mese fa ci aveva venduto a poco un gigantesco videoregistratore LVC 120. Così riusciamo a trovare un accordo a 10 €, completo di cassetta.

Basta ...fa caldo ! Giusto il tempo di lasciare una Sun station 10 ed un terminale Videotel e si fa rotta verso casa. Ecco qui sopra quello che esce, con l'aiuto di Gabriele, dal baule della macchina.

Segnalo altri oggetti visti ma lasciati:
- un Apple IIc completo di monitor, supporto e floppy esterno (ma senza alimentatore) ad un prezzo variabile tra le 120 e le 90 €.
- un Philips MSX2 8245
- un MSX Sony, non ricordo che modello
- qualche Spectrum attorno ai 40 (folli) €.
- molti Commodore 64, 16 con o senza scatola
- diverse console, a partire da cloni Pong fino alle più recenti come Xbox 360 e PS3 !
- un bel Commodore 64 sx valutato attorno ai 200 €
- due simpatiche Sun launch box
- una Digital 3100, sparita troppo in fretta per poterla mostrare ad un amico

Insomma, torniamo ai soliti commenti di chiusura, qualche buon affare (specialmente per arricchire la nostra sezione sui supporti video) ma soprattutto tanti amici, che è sempre bello incontrare !

venerdì 10 maggio 2013

Panoramica su Microcontrollori ...e dintorni

Ieri sera abbiamo iniziato subito bene:

Per la prima volta sono venuti a trovarci Scap61 e signora, così abbiamo potuto gustare l'ottima torta che ci hanno portato, corredata dal tipico Ortrugo (ed altre bottiglie di vino che sono improvvisamente apparse sul tavolo).

Poco dopo abbiamo dato il via a Sergio, che ci ha illustrato una panoramica sui micro controllori:

Il talk si è aperto lasciando subito spazio ad Arduino, la nostra scelta nel progetto didattico volto a rendere più intriganti le piste di tipo Polistil.
Per spiegare al meglio le differenze tra i numerosi modelli, ci siamo serviti delle bellissime schede preparate da Pighixxx e disponibili gratuitamente a questo link.

Eccole tutte schierate: Uno, Duemilaenove, mini e micro.
A queste si sono aggiunte Mega e Leonardo. Poi è stato il momento delle schede Olimex, che due anni fa Alessandro ci aveva dettagliatamente descritto.

Siamo passati a qualche soluzione un po' più carrozzata: ecco la Raspberry PI coadiuvata dalle schede di espansione PiFace e Gertboard.
Queste trasformano la meravigliosa picccola scheda di cui tanto si parla in questo periodo, in uno strumento veramente interessante, in grado di soddisfare le esigenze di chi vuole abbinare la potenza di un microprocessore alla versatilità di un microcontrollore.
A nostro avviso la prima è vincente in termini di compattezza: PiFace si adatta benissimo alla Raspberry estendendo i pin del gpio, la seconda è spettacolare per quanto riguarda la configurabilità ed il numero di I/O, ma ci lascia un po' perplessi la scelta di unirsi alla Raspberry in un modo decisamente poco attento allo spazio. E' facile però risolvere questo aspetto utilizzando un flat cable.

In extremis è arrivata l'ultima novità:

ecco la Cubieboard, da poco ad un prezzo veramente irresistibile:
49,- $ !
Immaginate una Raspberry PI con processore più potente, una scheda grafica quad-core, un GB di Ram ed una Flash da 4gb con pre-installato Android. Aggiungete un sensore IR per un eventuale telecomando, una porta Sata, un bel po' di porte I/O già integrate..... Insomma è un oggettino veramente notevole !
Vedremo se riuscirà a costruire una community forte come Arduino ed il nostro Lampone preferito.

Non è mancato in chiusura un momento dedicato ai nostri amati retro-computing: abbiamo avuto modo di apprezzare il lavoro dell'instancabile Sovox che ha completato la raccolta di Special Program: una delle più diffuse riviste apparse in edicola dedicate ai giochi dell'intramontabile Commodore 64.
Lo ringraziamo ufficialmente per aver reso tutto disponibile a questo indirizzo.


venerdì 3 maggio 2013

Honeywell Uniplus - Unix Sistem V, e Paolo64 parte 4

Ieri sera è stata una serata fantastica, protagonista indiscusso l'ultimo arrivo: una macchina Honeywell basata su processore Motorola 68010, con Unix a bordo.

Regalataci da Beppe Patrizi dell'azienda Servin di Ravenna, che qui ringraziamo pubblicamente, si presenta in ottima condizioni e completa del terminale seriale Honeywell Vip 7251

Iniziano i riti propiziatori prima dell'accensione:
- attenta pulizia con il compressore, per rimuovere la polvere dall'interno. Effettuiamo questa operazione piuttosto velocemente, la macchina, a discapito dell'età, è veramente pulita e ben conservata.
- evitiamo di utilizzare il Variac, essendo l'alimentatore di tipo switching

Trepidanti, diamo corrente:

Per un certo periodo, che sembra durare un'eternità, non appare nulla sul terminale tranne un incoraggiante trattino - sul monitor a fosfori verdi....

Quando all'improvviso, ecco il boot !

Siamo tutti tesi... reggerà ? Nessun sibilo ne odore strano fuoriesce dal prezioso tower, attendiamo qualche secondo ed appare:

L'entusiasmo è alle stelle, di accingiamo a digitare i primi comandi quando all'improvviso:

Si sente uno scoppiettio, ed un filo di fumo bianco inizia ad uscire dal terminale. Lo stacchiamo subito dall'alimentazione.
Ma caspita ! Ci siamo concentrati sulla macchina principale per le verifiche del caso ed abbiamo un po' trascurato il terminale....

Il fumo aumenta, assieme al caratteristico odore, decidiamo di spostarci al volo nel capannone per non appestare l'aria. Siamo tutti piuttosto abbacchiati ed intristiti. Ci sentiamo un po' in colpa per non aver approfondito i controlli anche al terminale. Decidiamo subito di aprirlo per capire quanto è esteso il danno:

Ma come ! La scheda di alimentazione (sulla sinistra in verticale) non presenta nessun danno evidente, eppure l'odore è inequivocabile....

Ecco il colpevole, uno stupidissimo condensatore sull'alimentazione in ingresso, nascosto sotto ad un cartoncino, posto sulla base all'arrivo del cavo, proprio di fianco al trasformatore ! In 1 secondo, lo togliamo con il tronchesino.

Richiudiamo il tutto e si ritorna nella prima stanza.

Evviva ! Non ci sono parole per descrivere il nostro stato d'animo:

I comandi, grazie al fatto che la maggior parte di noi usa Linux tutti i giorni, sono piuttosto familiari.
Ci divertiamo a vedere quali sono presenti a quali mancano.
Modifichiamo alcuni alias che nei primi minuti ci hanno fatto rallentare (...in primis quello su ls !) ed esploriamo il contenuto del disco, purtroppo abbastanza privo di programmi, trovando un simpatico "banner":

Rendiamo così ancora omaggio ai precedenti proprietari, e con un sorriso non esitiamo ad apportare una piccola modifica:

La macchina è estremamente affascinante e siamo tutti un po' in adorazione, quando a un certo punto sento una frase:
"Incredibile, una macchina più vecchia di noi di qualche anno ....e nell'usarla ci si sente subito a casa !"

Considerando che è del 1985, la cosa mi ha raggelato facendomi sentire veramente vecchio, poi alzo lo sguardo verso il nostro "gruppetto dei fisici" da cui proveniva il commento e mi rendo conto del tempo che passa.... vabbè !

Contemporaneamente Gabriele, visto che Sergio era eroicamente presente anche se un po' influenzato, ha preso in mano le redini del progetto Paolo64:

Pur essendo il primo giovedì del mese dedicato a questo argomento, la maggior parte di noi era distratta dalla grande star Honeywell quindi, senza strafare, il montaggio prosegue:

Spulciamo un po' tra le vecchie mail che raccolgono i commenti scambiati tra Paolo e Michele, per recuperare le informazioni che non troviamo sugli schemi ma è un lavoro che soffre un po' di frammentazione e le distrazioni ci impediscono di trovare la giusta concentrazione. Il prossimo mese vedremo di fare meglio e di dare un po' più di supporto a Gabriele che con costanza e competenza sta facendo un ottimo lavoro.

Alle 02:30, un po' a malincuore, le luci si spengono.

Al solito, il tempo è volato in un soffio ma ci siamo parecchio divertiti. Ora, superato il 25 aprile che malauguratamente è caduto di giovedì, non ci sono inciampamenti in vista, le attività proseguiranno a gonfie vele.