lunedì 29 aprile 2013

Anatomia di un Topo (...Androbot !)

Ho già avuto modo di presentarvi il nostro nuovo arrivo: il Re dei robot programmabili, il Topo prodotto nei primi anni '80 da Androbot.

Innanzitutto, mi correggo: è una seconda serie, non una prima come erroneamente sostenuto.
La prima versione, come ho avuto modo di imparare da un gruppo di appassionati americani su Yahoo, non presenta i tasti direzionali sulla sommità del capo.

Abbiamo ricevuto dagli stessi anche alcuni importanti consigli, su componentistica delicata da controllare per assicurarne il funzionamento.
Ottima scusa, avevamo tutti una voglia matta di vedere com'era costruito questo notevole oggetto, quindi con molta attenzione ed un po' di timore reverenziale, si iniziano a rimuovere i primi rivetti di plastica:

Procediamo con molta cautela, temendo ad ogni passo il peggio, ma non siamo i primi a perdere la testa...

Troviamo presto il metodo corretto: utilizzando una comunissima squadretta metallica usata per chiudere le feritoie nei case assemblati non si rischia nulla, l'incavo semicircolare della vite sembra fatto apposta.

Ecco in pochi minuti il nostro Topo ridotto in pezzi:

Ci soffermiamo ad osservare nel dettaglio i componenti:

Questo è il blocco ruota, con una piccola scheda trapezoidale.

L'encoder  è posto sull'asse, non è invece dato dai cerchi bianchi sulle ruote, come eravamo portati a credere.

Il corpo centrale racchiude gran parte dell'elettronica, molti slot lasciano intuire una certa espandibilità prevista ma mai realizzata.

Vediamo le schede nel dettaglio. Entrambe presentano un connettore a pettine, che lascia immaginare una sorta di bus, ma che in realtà non esiste; l'unica connessione tra le due, oltre all'alimentazione, è data dalla piattina grigia:

Questa è la prima, ed ecco il suo retro:

Non mancano le caratteristiche correzioni filate, molto comuni anche negli home computer dell'epoca.

Ecco la seconda:

L'aggiunta è probabilmente il sintetizzatore vocale. Ecco il retro:

L'elettronica è quasi tutta qui. Rimane infatti il pannello posto immediatamente dietro ai tasti di accensione ed in prossimità del jack per la carica delle batterie, posto in verticale sulla schiena del Robot:

Verifichiamo la sanità del condensatore incriminato, assieme ai delicati contatti posti immediatamente sotto gli interruttori sul capo:

Si vedono anche i led IR, indispensabili per la comunicazione verso la torretta (che ci manca !).

Spero che tutte queste foto abbiano soddisfatto la vostra curiosità.
Ma state tranquilli : ora è completamente rimontato, ....... e funziona di nuovo !


domenica 21 aprile 2013

ABCDE(F) dell'elettronica.

Lo scorso giovedì Alessandro Rubini ci ha illustrato un interessantissimo "Gioco Didattico a squadre", pensato per i ragazzi che vogliono avvicinarsi ai concetti di base dell'elettronica. Ci siamo offerti come beta-tester.

L'idea si basa sull'utilizzo di alcune carte (simili per dimensioni alle comuni carte da gioco) all'interno delle quali è inserito un componente elettronico.

Assemblandole nel giusto ordine si possono risolvere gli esercizi proposti.

Ecco il link al dettagliatissimo documento didattico intitolato ABCDE(F): Affrontiamo Brevi Concetti di Elettronica (Facile ?) ...ma vi avviso, facile non è !!!!

Eccoci impegnati nell'ultimo esercizio. E' stata dura, e solo alcuni di noi sono riusciti a risolverlo entro il tempo prefissato.

mercoledì 17 aprile 2013

DAI, dai che ce la fai !

Ci voleva Dario, come tanti anni fa schierato al fianco del suo insegnate Luciano, per riuscire a sbloccare la situazione:

In questa foto Fabio, nostro graditissimo ospite della serata, supervisiona il lavoro di ricerca guasti.

Dopo un'attenta analisi ecco i primi timidi ma incoraggianti risultati:

Qualche cosa si intravede a video. Bastano poi pochi altri minuti ai nostri intrepidi paladini per identificare con certezza la causa: alimentazione irregolare nell'uscita 5V, corretta invece la 12V.

Preleviamo rocambolescamente 5V da un alimentatore PC ed ci interfacciamo al fusibile, ecco apparire la tanto attesa scritta:

Inizialmente la tastiera risponde a fatica, ma piano piano tutto ritorna in funzione. L'emozione è forte e l'entusiasmo alle stelle.

Questa è una macchina molto rara e per l'epoca decisamente performante.

Ora, con le idee chiare, smonteremo a dovere l'alimentatore per poi sostituire il componente guasto e riportare il tutto agli antichi splendori.

A presto con la riparazione definitiva.

sabato 13 aprile 2013

Documentazione Digital

Siamo riusciti a recuperare una quantità molto considerevole di documentazione Digital:

Catalogare tutto questa montagna di carta non è stato semplice:

Per la maggior parte sono raccoglitori dedicati a sistemi VAX, in particolare a ULTRIX.
Non mancano i CD con il software. Ecco l'elenco completo.

Nella stessa occasione non ci siamo lasciati scappare alcuni supporti di memoria molto interessanti:

Ma la vera meraviglia sono i nastri perforati di avvio del PDP 9:

Eccoli contornati da tre scatole di schede IBM ad 80 colonne. Significativo l'uso dei colori per la separazione delle differenti sezioni del programma.

Non mancano anche diverse pubblicità dell'epoca e numerosi numeri di alcune interessanti riviste:
- IBM System Journal
- Rivista IBM
- Prespectives in computing
- Informatica 70
- Pixel
E' pronto l'elenco di tutti i numeri, e sono disponibili le copertine delle riviste, eccole aggiunte alla pagina dedicata alle riviste sul nostro wiki.

martedì 9 aprile 2013

Topo Androbot: finalmente tra noi

Abbiamo avuto modo di acquistare un Topo Androbot 1° serie.

Avevamo già parlato di questa meraviglia, in occasione dell'arrivo della altrettanto affascinante Valiant Turtle, ma ora averne uno che scorazza per la sede è tutt'altra cosa. Devo ammettere che piace ai membri del nostro gruppo ...di tutte le età:

L'oggetto è arrivato senza batterie e con qualche cavo scollegato, non è stato però difficile rimetterlo in sesto.


Essendo uno dei primi esemplari prodotti è firmato da Nolan Bushnell, il fondatore di Atari e padrone della Androbot.

Per utilizzarlo al meglio è indispensabile però riuscire a recuperare una torretta IR.
Invece il software per Apple IIe è perfettamente funzionante.

venerdì 5 aprile 2013

5° comPVleanno + Paolo64 parte 3 e Ultimaker

Ieri abbiamo festeggiato 5 anni di attività. E' impressionante vedere com'è ora la sede rispetto a com'era nei primi momenti. Quasi tutto lo spazio disponibile è finalmente ben sfruttato.

La sala d'ingresso accoglie i computer più vecchi e primordiali oltre a Olivetti, Apple, Sun, Silicon e Vax.

IBM ha uno spazio nel capannone, in scaffali arrivati da relativamente poco tempo. Qui le cose potrebbero seriamente migliorare.... I tavoli al centro dovrebbero trovare una collocazione più intelligente, altri scaffali ci permetteranno di non lasciare nulla a terra.

Le macchine sono, per la maggior parte, riportate agli antichi splendori e suddivise per marca o per tipologia. La stanza storica, dove tutto è iniziato, ora è adibita ad area di "test e prima accoglienza" dei pezzi appena arrivati.

Un lato, sotto alle finestre, presenta una sfilza di vecchie glorie, connesse alla rete elettrica e subito pronte all'uso. L'idea è di variare periodicamente la disposizione in modo da permettere un immediato utilizzo un po' di tutti i sistemi.

Di strada ne abbiamo fatta parecchia, ma la cosa più entusiasmante è l'amicizia che ci lega. E' stato bello brindare assieme ai numerosi progetti, veramente stimolanti, che abbiamo in corso.
Guardiamo con entusiasmo al futuro del nostro gruppo.

Eccoci riuniti nella sala che più assomiglia al museo che vorremmo realizzare un giorno: HP, Commodore, Atari, Sinclair Amstrad, ma anche tutte le console Sega e Nintendo, oltre ai supporti di memoria... (quasi) ogni cosa ha il suo posto.


Non ci siamo però limitati a far festa, come ogni primo giovedì del mese abbiamo proseguito l'assemblaggio del Paolo64; Sergio è inarrestabile e con il saldatore in mano procede spedito:

Il Rubi ha sottolineato gli aspetti più interessanti del progetto, lodando in particolare le soluzioni tecniche implementate da Paolo nella realizzazione della scheda video; ha portato le stampe degli schemi su A3 e ci abbiamo guardato tutti assieme. Organizzeremo presto un incontro dedicato ai risvolti tecnici.

Ecco il nostro stato di avanzamento. Si procede con calma, attenzione ed entusiasmo.

In parallelo Michele ha proseguito il settaggio della stampante 3D, provando differenti configurazioni del software Cura:

C'è un abisso: impostando i parametri di rifinitura alla massima risoluzione, la macchina riesce a chiudere le superfici orizzontali in modo decisamente più soddisfacente.

Ad ogni modo non siamo ancora completamente soddisfatti, l'erogazione della plastica sciolta non è ancora sufficientemente uniforme.

Il risultato è indiscutibilmente migliore rispetto allo scorso giovedì, ma non siamo ancora al 100%. Certamente ci aspettavamo di più dall'ultimo upgrade.

Come al solito, il tempo è volato: l'orologio segnava già le 02:00 quando abbiamo deciso di iniziare a spegnere i computer per poi dirigerci, soddisfatti, verso le nostre case.